Regressus Ad Uterum
Londra, Regno Unito
Un uomo stava correndo come se la sua vita ne dipendesse.
Non era così. Ma ne era convinto.
Se fosse rimasto a piedi per ancora qualche secondo, l'avrebbero preso. Così salì in un taxi. Il primo che trovò.
<<Vai!>>
<<Certo amico. E dove?>>
L'uomo puntò una pistola sulla sua fronte. <<Più veloce che puoi.>>
...l'autista non ebbe altra scelta.
Furono fortunati a non trovare traffico, anche se per seguire le direzioni del passeggero, dovettero infrangere ogni limite, semaforo, e senso unico. L'importante era che riuscissero a fuggire.
Ma naturalmente, fallirono presto. Quattro Chiodi lanciati come quattro proiettili colpirono le ruote, obbligando il veicolo a fermarsi.
<<Merda!>> gridò l'uomo, scendendo dall'auto. <<Devo chiamare qualcuno... forse Inlus in persona...!>>
Il suo piano fu vanificato da una donna con i capelli scuri, che apparve di fronte a lui, e fece a pezzi la pistola con una mano. <<Inlus? Chi è Inlus, Jo?>>
Jo, l'ex-scrittore, urlò di paura. <<T-tu chi sei?! L'ultima v-volta c'era...>>
Accanto a lei ne apparvero altre due, una bionda e una dai capelli verdi. <<Ottimo lavoro, Simona.>> disse Risa. <<E altrettanto a te, Jo. Non solo ci hai ingannati nel credere che fossi un ingenuo scrittore, sei anche riuscito a sfuggirci per più di un paio di giorni.>>
Il tassista si sporse per lamentarsi. <<Scusate, se avete dei problemi, potreste->>
<<No.>> risposero le due Giudici.
Simona prese Jo per il colletto. <<Tutto questo finisce qui. Grazie per il nome della donna... Inlus. E dove possiamo trovarla?>>
<<Haha... hahahaha...>> rise lui <<Trovarci? In tutto il mondo. Noi siamo ovunque, in Cielo e in Terra.>>
<<Chi siete voi?>>
Sirene della polizia cominciarono a sentirsi in lontananza. Senza il permesso del Vaticano, i Giudici non avevano nessuna collaborazione con le autorità. Né una spiegazione per cosa stessero facendo.
<<Noi siamo coloro che con l'amore di Inlus amiamo Jacob Aiagon! Io sono un protettore della fede, un crociato, e presto, un martire!>>
<<Un martire-?>>
Senza esitazione, Jo sbatté la propria testa contro il tetto del taxi. Ogni istinto di sopravvivenza che l'avrebbe rallentato era spento.
Il cranio si aprì in due e Jo morì sul colpo.
<<...bastardo.>> Simona prese il cadavere con sé. Quando la polizia arrivò, non trovarono nessuno, né alcuna traccia rimasta dello scontro, e il tassista si rifiutò di parlare.
25 settembre 2020
Arsalan
Arsalan non accolse Zedel, Simona e Risa all'aereoporto. Aveva già saputo l'esito della missione - Jo, l'unica pista che possedevano, era morto.
Sarebbe potuto rimanere ad allenarsi. Ma non aveva intenzione di sprecare altro tempo.
Jacob odiava sprecare tempo. Perché sapeva quanto poco ce ne fosse, e quanto doloroso sarebbe stato pentirsene.
-era sempre quello il problema.
Sapeva che qualunque cosa avesse fatto, se ne sarebbe pentito prima o poi.
Una paura che era anche riuscito a dimenticare, una volta divenuto adulto, ma che la scoperta di avere un Angelo Custode... di essere un Giudice... la missione di uccidere Demoni... avevano risuscitato.
Arsalan si diceva fosse necessario. D'altra parte, non era necessario fosse in cattività con un Diavolo Accusatore.
Così si diresse al rifugio per senzatetto.
Il direttore lo conosceva bene - del resto, Arsalan, o meglio Alexander, era uno dei loro più frequenti aiutanti. All'Angelo il direttore non piaceva troppo, ma cercava di non farglielo sapere, e adesso aveva bisogno del suo aiuto.
Gli altoparlanti sparsi per l'edificio si arrivarono con un suono assordante.
<<Prova. Prova. Mi sentite tutti? Ottimo. Uh, ciao, e scusate il disturbo! Mi chiamo... Alexander, sono venuto qui molto spesso in volontariato... e spero almeno alcuni di voi siano testimoni di quel che ho fatto per loro.>>
Si diffuse un mormorio per le stanze. Domande e conferme.
<<Dico questo perché... ho bisogno di aiuto. Un mio amico è scomparso... anche lui è stato qui alcune volte... il suo nome è... Jacob... Aiagon.>>
Molte meno persone potevano dirlo, ma quelle che lo conoscevano fecero molta attenzione.
<<Pensiamo sia andato ad... unirsi ad un culto... sapete com'è questa citta, ne è piena...>> cercò di scherzare, ma la sua voce era chiaramente tremante <<Un culto di una donna chiamata... Inlus. E... so che Jacob non è qualcuno che molti di voi possano considerare un amico... ma se qualcuno ha delle informazioni... per favore, le porti a me, o il direttore. Grazie.>>
Si allontanò dal microfono, inizialmente dimenticando di spegnerlo.
<<Uh, signor direttore, se non le dispiace ora dovrei->>
<<Spiegarmi cos'è successo.>> concluse una ragazza.
...Rhoda bloccava l'uscita all'ufficio. <<Hanno preso Jacob?>>
26 settembre 2020
Jacob
Freddo.
Non c'era corrente. Niente del genere. Solo freddo. Freddo del metallo sul quale era seduto, freddo dell'aria.
E quel Demone... non aveva alcuna temperatura. No, era quasi come se... annullasse il calore.
Jacob ne era stanco. Ed era stanco in generale.
Erano passati... pochi giorni. Non sapeva quanti, ma erano passati pochi giorni da quando Elizabeth l'aveva rapito. Non aveva mangiato o bevuto, non era andato in bagno, e aveva dormito solo una volta. Stava già crollando.
Sarebbe sopravvissuto ancora un po', questo era certo... un Giudice probabilmente poteva durare più di un umano normale in qualunque condizione... e se Inlus non voleva vederlo morire, doveva portargli qualcosa, prima o poi.
Ma che non morisse il suo corpo era tutto ciò che lei voleva. La mente poteva... doveva essere uccisa.
Jacon non aveva idea di quanto potesse essere torturato prima di cedere. Sentiva che se qualcuno avesse provato a ipnotizzarlo in quel momento, ci sarebbe riuscito.
"Qualcuno... verrà a salvarmi..."
Non aveva dubbi... certamente già stavano facendo tutto il possibile per trovare quel luogo.
Allora... perché si sentiva come se l'avessero abbandonato...?
Risa e Zedel... Simona e Raguel... e Arsalan...
Il solo pensare a quel nome evocava in lui calore.
Il calore di quell'ultimo abbraccio che gli aveva dato.
Non avrebbe mai immaginato che potesse mancargli così tanto... e ora voleva solo poterlo toccare di nuovo.
O almeno... se avesse potuto parlargli... sentirlo... interagire in qualche modo...
...hah. Era davvero patetico... quei suoi desideri vani... quei... suoi...
...vani...?
...no... aveva un mezzo con cui interagire con Arsalan...
...una Spada Sacra che poteva essere evocata da tutti e due...
Si guardò in giro. Se l'Arma era ancora in quella stanza, non lo sapeva. Ma non importava.
Fissò il singolo occhio nella massa di tentacoli fluorescenti. Aveva cercato di evitarne lo sguardo prima. Adesso lo incrociò. <<Che hai da guardare?>>
Un movimento nei tentacoli. Una risposta, forse.
<<...seriamente, che hai da guardare? Il tuo occhio mi sta mettendo... piuttosto a disagio...>>
La palpebra si sbattè un paio di volte.
<<Capisco. Non puoi smettere di averlo. Ma io non riesco a dormire con te che mi fissi. Quindi... posso chiederti un favore, Inlus?>>
Stavolta non ci fu nemmeno un cenno di riconoscimento. Jacob continuò comunque a parlare.
<<Potrei... per favore... evocare la Spada Sacra per coprirlo?>>
...i tentacoli si strinsero. Fu quasi atroce.
<<Inlus... ti prego...>> implorò lui. Era debole e finse di essere ancora più debole. Perché sapeva che i Demoni possedevano tutti un orgoglio fatale. Quello era il loro limite... gli Angeli erano creature di Dio e loro creature di Satana, ogni specie con i propri difetti. <<Se non dormo, morirò. La appoggerò sopra il tuo occhio dolcemente e la lascerò andare, nulla più. Sei più veloce di me, no? Non potrei mai impugnarla e colpirti prima che tu la lanciassi via... e del resto... con un milione di seguaci... dubito riuscirei a ferirti.>>
Passarono alcuni secondi. Aveva... accettato? Non era chiaro.
Quel Demone... lo voleva come schiavo. E uno schiavo non può fare richieste. Ma d'altra parte, Jacob si era sempre mostrato poco disposto persino a scendere a patti con lui. Stava dimostrando... che il processo di tortura lo aveva indebolito.
<<...batti l'occhio due volte se sei d'accordo?>>
Inlus batté l'occhio due volte.
<<Grazie! Grazie, grande Inlus.>>
La luce flebile della lama lo accecò, inizialmente. Ma la appoggiò sopra l'occhio, coprendolo. Alcuni tentacoli ricoprirono il manico, tanto per essere sicuri.
...Jacob non sarebbe, davvero, mai riuscito a colpire Inlus.
Per fortuna il piano era un altro.
Il piano era di oscurare la sua vista.
Il Giudice si morse il labbro più forte che poteva. Sangue cominciò a scendere sul lato della Spada nascosto al Demone.
27 settembre 2020
Risa
Tic.
Toc.
L'orologio del suo appartamento non saltava un solo secondo.
Tic.
Toc.
Erano passati sei giorni.
Sei giorni prima che il termine scadesse.
E poi avrebbe dovuto avvisare il Vaticano.
E poi avrebbe perso Zedel.
"Stai zitta...!"
Era raro che Risa Dascira si arrabbiasse con sé stessa. Aveva sempre ubbidito gli ordini della Chiesa - di Dio in persona. Ma ora...
Nascondere questo fallimento per paura della loro reazione... era come se stesse disubbidendo...
...per la prima volta.
Aveva già considerato la possibilità di eliminare Zedel. Un Angelo senza mani perde almeno l'1% della propria funzionalità... un 1% fondamentale in guerra santa.
L'aveva detto a Jacob, quando combattevano An. E Jacob l'aveva considerata un'opzione orribile - era ovvio, anche se non l'aveva confessato.
Ma la realtà era... che nemmeno Risa stessa lo voleva.
E quando il Papa aveva annunciato che Zedel sarebbe potuta rimanere in Terra... per un attimo, era come se la Giudice avesse sentito...
...sollievo...?
...non osava dirselo.
Tic.
Toc.
Risa lanciò una moneta.
<<Testa. Lo troveremo in tempo. Croce...>>
Tic.
Toc.
Tic.
Toc.
Ding.
La moneta fu dirottata da un Chiodo.
<<Che stai facendo?>> chiese Zedel.
L'oggetto delle sue preoccupazioni.
<<Che stai facendo tu?>> rispose <<Vi avevo detto che sarei tornata subito. Dovevo solo prendere alcune cose.>>
<<Sì, ma non l'hai fatto. Sei qui da un'ora, Risa.>>
La Giudice si accorse che, in effetti, era così.
<<Devo... devo essermi distratta. Ho preso tutto, possiamo->>
Ma l'Angelo la tenne seduta. <<Risa. Non devi preoccuparti.>>
<<Lo so. Troveremo Jacob e sarà ancora vivo. Non...>>
<<Intendo dire per me.>>
...per lei? E come faceva a sapere che si stesse preoccupando per lei?
Erano state insieme tutta la vita, sì... ma era davvero così facile da intuire? Anche quando era qualcosa di così anomalo?
<<Se il Vaticano decide di rimandarmi in Paradiso, io accetterò quel destino. Non possono né vogliono uccidermi. Io ci sarò sempre, da qualche parte.>>
Questo... lo sapeva. Razionalmente, lo sapeva.
Ma in quella frase era tutto il problema.
La Giudice annuì e lasciò la stanza. <<Meglio assicurarci che non accada mai.>>
<<Se c'è qualcuno di cui devi preoccuparti, è Jacob Aiagon.>>
...Jacob...?
Zedel pensava proprio che quel ragazzo fosse più importante di sé stessa...?
Come... come osava?
<<Jacob starà bene.>> le disse.
<<Risa Dascira. Se davvero il Vaticano si libererà di me, ho bisogno che tu mi faccia un favore.>>
<<...un favore?>>
<<Devi capire che Jacob Aiagon è debole nella mente. Non importa se scoprirai che è un... Nefilim, o qualunque cosa. È un ragazzo debole, e instabile. Una volta che l'avremo salvato... tu devi supportarlo, perché ovunque sia, sta venendo torturato, e non ne uscirà bene.>>
Certamente, lo stava sottovalutando. Jacob era forte. Non si sarebbe lasciato sconfiggere da un Demone qualunque.
Persino mentalmente, dubitava potesse essere sconfitto. Quel ragazzo...
...Risa non aveva molte opinioni positive di Jacob Aiagon. Era stupido. Non sapeva fare il proprio lavoro. Era fin troppo drammatico. Ma una cosa doveva concedergliela.
Era vivo.
E né lui, né lei, volevano perdesse questa caratteristica. <<Lo farò, Zedel. Ora andiamo.>>
28 settembre 2020
Simona
Simona Paldim era quasi felice di vedere tutti riuniti in quel modo. Purtroppo, lo erano solo per salvare un ragazzo rapito da un Demone.
Raguel era seduta ad un computer, con il quale non aveva smesso di armeggiare da ore. Era possibile non volesse sentirsi inutile quanto era possibile che fosse davvero in punto di scoprire qualcosa.
Risa e Zedel stavano revisionando articoli relativi ad ogni culto apparso negli ultimi mesi. Non c'era alcuna menzione di Inlus, o di una donna, o di Jacob, ma era l'unica pista che avevano. E se non fossero riuscite a trovarlo presto...
Arsalan invece stava sfogliando nuovi libri sui Demoni che si era recentemente procurato. Ancora, non era decisamente la traccia ideale, ma il conoscere le debolezze e abitudini di Inlus non avrebbe fatto male.
Simona lo stava aiutando, prima di decidere di prendere una pausa. Si rivolse a Risa. <<Che avete trovato, qui?>>
<<Se questo è il culto di Inlus, non ce ne sono prove.>> rispose <<Hanno solo... organizzato alcune feste e invaso dei bar, nulla più.>>
<<Insidiosi. Non preoccupatevi, se ci sono tracce, le troverete.>>
Già... ma se non ce ne fossero state proprio...?
Furono interrotti da Raguel. <<Gente, penso vogliate vedere questo...>>
L'Angelo non aveva lasciato quel computer un minuto. Ora aveva un risultato da mostrare.
Un sito.
Risa chiaramente non era troppo familiare con i social media, ma sembrava sapere cosa fosse un forum. Solo che non aveva mai visto quello. <<"Leggende urbane"...? Hanno riportato apparizioni del nostro Demone, per caso?>>
<<Purtroppo no, ma da alcuni mesi, hanno un thread dedicato ad un singolo personaggio... apparso in questa città...>>
<<...ah, cavolo.>>
In cima al thread in questione era una foto sfocata di una figura umanoide, con una Spada in mano, che camminava sopra il soffitto di un edificio.
Arsalan l'aveva già vista, in diretta. <<Questo è... Jacob... durante il nostro secondo incontro con Devadatta.>>
<<Esatto.>> rispose Raguel <<Da quel giorno, gli utenti di questo forum hanno registrato ogni apparizione di quest'uomo, da loro chiamato "Iudex".>>
<<Iudex.>> Risa ripeté <<Maledizione. Pensavo il Vaticano si fosse liberato di rumor simili.>>
<<Oh, l'hanno fatto. Questa è una versione archiviata che ho dovuto contattare i proprietari per vedere, perché il forum è stato totalmente cancellato per mano dei tuoi amici. Ma lì è stato l'errore.>> Raguel chiuse la scheda e ne aprì un'altra, scrivendo il link direttamente nella barra di ricerca. <<I proprietari del forum sono stati costretti ad inventarsi una scusa per la chiusura, ma alla gente che crede in queste storie, era ovviamente inventata. Era ovviamente una censura di una delle leggende discusse sul forum, ed era ovviamente quella più probabile e recente... lo Iudex. E come... ah, un attimo.>>
Prima di finire di scrivere, chiuse il browser per aprire un altro programma. <<Fatemi attivare il VPN. Dicevo, come è risaputo, la censura di un fatto attira solo più attenzione al fatto stesso. Così la leggenda dello Iudex è diventata molto, molto popolare. E guarda caso, in questa stessa città è apparso un gigantesco albero della vita fatto di luce nel cielo! Questo ha a sua volta attratto una folla ancora più bizzarra, quella di complottisti ossessionati con l'occulto.>>
Arsalan si sedette, sospirando. <<Penso di avere capito dove vuoi arrivare. Posso...?>>
<<Fai pure.>>
<<L'albero della vita è un simbolo che appare in tradizioni ebraiche, era fatto di Ousia...>> Ogni frase che diceva, contava un numero con le dita <<Jacob uccide Demoni, ha ucciso in pubblico Devadatta, Xephen e An... e soprattutto, Jacob stesso è un ragazzo bianco. Se questa gente sa tutti questi fatti...>>
<<...li sanno tutti, e hai completamente ragione. Lo Iudex è visto, da un piccolo gruppo di supremazisti, come ubermensch e protettore della fede cristiana contro gruppi satanici.>>
Finalmente il sito caricò. Si trattava di un altro forum, ma dedicato interamente allo Iudex. Il design era estremamente semplice, come se fosse stato messo insieme in due minuti da qualcuno poco esperto. Ma anche senza leggere il FAQ dedicato, gli argomenti trattati erano abbastanza ovvi.
<<...interessante.>> disse Simona, sorridendo.
Risa cercò di allontanarla: <<Uh, non so se dovresti->>
<<No, è a posto.>> Aveva già cominciato a riscaldare le mani in preparazione del loro uso come pugni.
<<Ma non è tutto qui.>> le interruppe Raguel, improvvisamente <<La leggenda non ha attraversato tutti questi cambiamenti in così poco tempo da sola. Qualcuno ha incoraggiato ogni singolo passo della sua evoluzione... il moderatore di questo sito, che ha diffuso la teoria della censura del forum originale, e che per primo ha discusso gli aspetti razziali dello Iudex. Un utente dal nome di Inlus.>>
<<...Inlus è proprio il nostro Diavolo Accusatore.>> disse Arsalan. <<Se solo avessi un Sigillo per intrappolarlo.>>
<<Aspetta. Mi stareste dicendo che questo Inlus... ha creato un culto interamente su internet?>> chiese Risa. <<Quanti utenti ha quel sito?>>
<<Eh, difficile dirlo.>> fu la risposta di Raguel <<Togliendo i bot e le persone con due account... dovrebbero rimanere circa un milione di persone.>>
<<...è molto. Anche supponendo che il potere di un sito sia minore di quello di un culto... è molto.>>
<<Lo è.>> confermò Arsalan <<E l'abbiamo visto. Se vogliamo sconfiggere questo Inlus e quella donna... dovremo prenderli di sorpresa.>> Con un'esplosione di luce, la Spada Sacra apparve tra le sue dita <<Risa, andiamo a->>
Simona per prima gli saltò addosso. <<Non muoverti!>>
L'Angelo fu quasi spaventato da quella reazione... poi vide a cosa si stesse riferendo. La Spada.
Era ricoperta di strisce di sangue asciutto. A giudicare dall'aspetto, dovevano essere vecchie di alcuni giorni, ma non importava. Quel che importava era che il sangue formava una scritta tremolante: VIVO ~J
J. Firmato Jacob.
Il Giudice doveva essere stato ferito... o forse si era ferito da solo... per poter usare quel sangue e mandare un messaggio. Aveva atteso che Arsalan riprendesse la Spada e lo leggesse...
...e aveva inventato così un metodo per comunicare.
<<Geniale.>> sussurrò Risa. <<Puliamo quella roba e inviamo una risposta! Presto, prima che rievochi la Spada dall'altro lato!>>
29 settembre 2020
Jacob
Il ragazzo si svegliò, avendo dormito per chissà quanto. Ci mise un po' ad accorgersi che era stato un forte suono a svegliarlo.
Un... enorme portone metallico che si muoveva? Non vedeva dove fosse, né una fonte di luce, ma se il rumore né era indicazione, un mucchio di gente era appena entrata nell'edificio.
Gente chiassosa.
Poi, la voce di Elizabeth in lontananza gridò loro di fare silenzio. Si zittirono immediatamente.
"Rumore di... passi. Oltre quel muro... ora ha girato... ed eccola che arriva da destra."
La testa del culto apparve di fronte a Jacob. Posò una ciotola metallica a terra... cibo e un po' d'acqua. <Mio Iudex, come stai?>>
Lui evitò di rispondere. Se avesse avuto la Spada Sacra, l'avrebbe...
...un attimo, la Spada era scomparsa...!
<<Taciturno, hm? Hai già dimenticato come si parla?>> chiese ancora Elizabeth.
<<Sto pensando... a quanto godrò nel farti a pezzi. I tuoi occhi... penso che li schiaccerò con le mie mani.>>
<<Ah, siamo già violenti e furiosi, huh? Proprio quello che volevo!>> La donna batté le mani in eccitazione. <<Ma non quello che vogliono i miei ospiti. Loro vogliono un Iudex che sia fedele a me e alla nostra causa... perciò, temo dovrai rimanere qui un'altra settimana!>>
<<Perché, che succederebbe se sapessero che sono tuo prigioniero?>> disse, cercando invano di sorridere.
Il suo sangue stava ribollendo. Sentiva che se non fosse riuscito a colpirla con un calcio in faccia in quel momento, sarebbe impazzito.
<<Al minimo, mi darebbero fuoco! Haha! Per questo ti ho messo in una stanza insonorizzata! Per quanto gridi, nessuno di loro verrà a cercarti!>>
Insonorizzata...? Allora come aveva fatto a sentirla...?
Proprio mentre diceva questo, Jacob notò una luce. Proveniva da un angolo della stanza... e ora che era illuminato, riusciva a capire cosa fosse: la porta.
La porta era danneggiata, non si era chiusa alla perfezione, e ora un uomo sul ciglio di essa li stava spiando, usando la luce del cellulare per vedere.
Fece però l'errore di puntarla sulla massa di tentacoli, Inlus.
Elizabeth si girò. <<Oh, cielo.>>
L'espressione dell'uomo mutò in terrore. Uno dei tentacoli si allungò istantaneamente, lo prese per il collo, e lo tirò verso il muro.
Così un cadavere con il collo spezzato finì per sedersi accanto a Jacob.
Elizabeth sembrò dispiaciuta... per un paio di secondi. <<Povero caro... avevo ordinato di non seguirmi, ma quel... um... qualunque fosse il suo nome sembrava troppo interessato a me per obbedire. Vedi, Jacob, per questo ho bisogno di te. Perché sei l'unico che può convincerli ad obbedirmi.>>
<<Non farò mai nulla del genere.>>
<<Questo è quel che dici ora.>> Come sette giorni prima, si piegò, e obbligò il ragazzo a darle un bacio.
Stavolta Jacob riuscì a sentirlo. Sembrò durare più dell'ultima volta, e...
...cercò di non ricambiare, ma...
<<Ma ti sento già più obbediente della settimana scorsa. Ciao~>>
Con questo, se ne andò, assicurandosi di chiudere bene la porta.
E lasciando che il sangue di Jacob ribollisse.